Riclassificazione dello Stato Patrimoniale
Guida esaustiva: definizione, criteri (finanziario e funzionale), schemi, indici, esempi numerici e checklist
La riclassificazione dello Stato Patrimoniale è l'operazione contabile e analitica con cui i dati presenti nello stato patrimoniale civilistico vengono riorganizzati secondo criteri economico-finanziari. Scopo principale è rendere immediatamente leggibile la struttura degli investimenti e delle fonti di finanziamento, valutare gli equilibri finanziari e calcolare indici utili all’analisi della solidità, liquidità e sostenibilità aziendale.
1. Perché riclassificare lo Stato Patrimoniale
Il bilancio redatto secondo schemi civilistici è pensato per la rappresentazione giuridica e fiscale; per l’analisi economico-finanziaria serve invece un prospetto che metta a confronto ciò che è impiegato dall’impresa e le relative fonti di finanziamento, privilegiando la distinzione tra breve e lungo termine, tra attività operative e finanziarie, e tra mezzi propri e mezzi di terzi.
2. Criteri principali di riclassificazione
2.1 Criterio finanziario (liquidità / esigibilità)
Organizza le voci per grado di liquidità (attività) e per grado di esigibilità (passività). Le attività sono classificate dal più liquido al meno liquido (disponibilità, crediti, rimanenze, immobilizzazioni). Le passività dal più esigibile al meno esigibile (debiti a breve, debiti a medio-lungo termine).
2.2 Criterio funzionale (aree gestionali)
Raggruppa le voci in base alla funzione: attività operative, attività di investimento, attività finanziarie; e per le fonti: capitale proprio, passività finanziarie a medio-lungo termine, passività correnti.
3. Schema tipico (criterio finanziario)
Di seguito uno schema sintetico standard utilizzato per l’analisi finanziaria:
| IMPIEGHI (ATTIVO) | FONTI (PASSIVO e PATRIMONIO NETTO) |
|---|---|
|
Attivo immobilizzato (immobilizzazioni immateriali, materiali, finanziarie) Attivo circolante: rimanenze, crediti commerciali, altri crediti, attività finanziarie correnti Disponibilità liquide (cassa, banche) |
Capitale proprio (Patrimonio netto) Passività a medio-lungo termine (mutui, obbligazioni a M/L) Passività correnti (debiti verso fornitori, banche a breve, debiti tributari) |
4. Indici principali derivanti dalla riclassificazione
La riclassificazione consente di calcolare indicatori chiave:
4.1 Capitale Circolante Netto (CCN)
Definizione: differenza tra Attivo Circolante e Passivo Corrente.
Formula: CCN = Attivo corrente (rimanenze + crediti + disponibilità) - Passività correnti.
Interpretazione: CCN positivo indica che le risorse a breve coprono i debiti a breve; CCN negativo segnala tensioni di liquidità.
4.2 Margine di struttura
Definizione: misura se le immobilizzazioni sono coperte da mezzi propri.
Formule possibili: Margine di struttura primaria = Patrimonio netto - Immobilizzazioni (positivo indica copertura con mezzi propri).
4.3 Indici di liquidità
Current ratio: Attivo corrente / Passività correnti. Quick ratio: (Attivo corrente - Rimanenze) / Passività correnti.
4.4 Net Financial Position (Posizione Finanziaria Netta)
Definizione: differenza tra debiti finanziari e liquidità finanziarie.
Formula: PFN = Debiti finanziari (breve+medio-lungo) - (Cassa + Disponibilità bancarie + Investimenti finanziari immediatamente liquidabili).
Interpretazione: PFN positiva (net debt) indica indebitamento netto; PFN negativa indica surplus di liquidità.
5. Varianti e attenzione a principi contabili (IAS/IFRS)
La riclassificazione resta un’analisi gestionale e non modifica i valori contabili. Tuttavia, in bilanci redatti per principi IAS/IFRS le voci possono essere presentate con criteri differenti (es. distinzione tra attività correnti e non correnti direttamente nello schema IAS). Occorre quindi adattare la riclassificazione ai criteri di presentazione adottati: sotto IFRS alcune voci finanziarie (derivati, fair value) richiedono trattamenti e riclassificazioni specifiche.
6. Procedura step-by-step per riclassificare
Passaggi operativi comuni:
7. Esempio numerico completo (passo-passo)
Qui sotto trovi un bilancio civilistico sintetico d'esempio e la relativa riclassificazione secondo criterio finanziario, con i calcoli degli indici.
| Voce (Bilancio civilistico) | Importo (€) |
|---|---|
| Immobilizzazioni immateriali | 40.000 |
| Immobilizzazioni materiali | 160.000 |
| Immobilizzazioni finanziarie | 20.000 |
| Rimanenze | 60.000 |
| Crediti commerciali | 80.000 |
| Altri crediti (breve) | 10.000 |
| Disponibilità liquide (cassa/banca) | 30.000 |
| Capitale sociale | 50.000 |
| Riserve e utile | 70.000 |
| Debiti bancari a medio-lungo termine | 90.000 |
| Debiti verso fornitori | 60.000 |
| Debiti a breve verso banche | 20.000 |
| Debiti tributari e altri debiti correnti | 10.000 |
Totale attivo = 40k + 160k + 20k + 60k + 80k + 10k + 30k = 400.000 € (verificare sempre bilanciamento)
Riclassificazione (criterio finanziario)
| IMPIEGHI | Importo (€) |
|---|---|
| Attivo immobilizzato (immobilizzazioni immat.+mat.+fin.) | 220.000 |
| Attivo circolante (rimanenze + crediti + altri crediti) | 150.000 |
| Disponibilità liquide | 30.000 |
| FONTI | Importo (€) |
| Patrimonio netto (capitale + riserve + utile) | 120.000 |
| Passività a medio-lungo termine (mutui) | 90.000 |
| Passività correnti (fornitori + banche breve + tributari) | 190.000 |
Calcoli e interpretazioni
Calcolo CCN: Attivo corrente + Disponibilità - Passività correnti oppure più comunemente CCN = (150.000 + 30.000) - 190.000 = -10.000 €. In questo esempio il CCN è negativo: l'azienda presenta una carenza di copertura delle passività correnti con le attività correnti.
Margine di struttura primaria: Patrimonio netto - Immobilizzazioni = 120.000 - 220.000 = -100.000 €. Valore negativo indica che le immobilizzazioni non sono coperte dai mezzi propri; l'eccedenza è coperta da debiti a M/L e a breve, situazione potenzialmente rischiosa a lungo termine.
PFN (semplice): Debiti finanziari (90.000 + 20.000) - Disponibilità liquide (30.000) = 110.000 - 30.000 = 80.000 € indebitamento netto positivo.
8. Interpretazione dei risultati e azioni correttive
Dal caso esaminato emergono criticità: CCN negativo, margine di struttura negativo e PFN consistente. Le possibili azioni correttive includono rinegoziazione scadenze debitorie (allungare scadenze), migliorare condizioni commerciali (ridurre giorni medi di incasso), ridurre scorte, aumentare capitale proprio (apporto soci) o ridurre investimenti non strategici.
9. Peculiarità e casi speciali
Alcune voci richiedono attenzione particolare: leasing operativi vs finanziari, effetti della fair value evaluation (IFRS), trattamento di strumenti derivati, rimanenze svalutate, crediti deteriorati. In tali casi la riclassificazione deve riflettere la natura economica reale delle voci (ad esempio considerare le attività finanziarie correnti per la PFN).
10. Errori comuni da evitare
- Confondere voci finanziarie con voci operative senza verificare la natura economica;
- Non considerare componenti non ricorrenti o eventi straordinari che distorcono il CCN;
- Usare definizioni di PFN non coerenti (includere o escludere investimenti finanziari liquidi) senza dichiararlo;
- Mancata verifica delle scadenze effettive dei debiti (breve vs lungo termine).
11. Reportistica e comunicazione
La riclassificazione deve essere accompagnata da un breve report che spieghi le scelte di raggruppamento, i criteri adottati (es. cosa includo in immobilizzazioni finanziarie correnti), i calcoli e le implicazioni. Il report deve evidenziare trend (variazione interannuale del CCN), indicatori e azioni suggerite per migliorare gli equilibri finanziari.
12. Confronto settoriale e benchmark
L'interpretazione non può prescindere dal confronto con medie di settore e aziende similari in termini di dimensione e ciclo operativo. Un CCN negativo per una grande impresa con linee di credito comprovate potrebbe essere meno preoccupante rispetto a una PMI con accesso limitato al credito.
13. Esempi pratici avanzati e note tecniche
Se lavori con bilanci consolidati o società che applicano IFRS, presta attenzione a: classificazione attività/passività correnti vs non correnti, strumenti finanziari valutati al fair value, leasing (IFRS 16), e presentazione della PFN (alcune imprese presentano una riconciliazione dalla posizione finanziaria lorda a quella netta nel rendiconto finanziario). Nelle analisi di credito, le banche spesso usano definizioni proprietarie di PFN.
14. Conclusione
La riclassificazione dello Stato Patrimoniale è uno strumento potente per comprendere la qualità della gestione finanziaria di un’impresa. Eseguita con criterio e documentata con chiarezza, consente di valutare rischi, strutture di finanziamento e necessità di interventi correttivi. Ricorda sempre di collegare i risultati del bilancio riclassificato al conto economico e al rendiconto finanziario per avere una visione completa della sostenibilità economico-finanziaria.