Break Even Point

Pubblicato il 3 ottobre 2025 alle ore 11:33

Break even point

Cos’è il Break Even Point?

Il Break Even Point (BEP) è il punto in cui i ricavi totali di un’impresa eguagliano i costi totali. In altre parole, è il momento in cui l’azienda non guadagna ma nemmeno perde: ha coperto tutti i costi sostenuti per produrre e vendere i propri beni o servizi, ma non ha ancora generato profitto.

È un concetto chiave perché aiuta a rispondere a domande molto pratiche, del tipo:

  • Quante unità devo vendere per coprire tutti i miei costi?

  • A quale livello di fatturato inizio a guadagnare?

  • Quanto posso abbassare i prezzi senza andare in perdita?

  • Posso permettermi di sostenere un investimento o assumere nuovo personale?

Conoscere il proprio punto di pareggio è vitale per la sostenibilità economica dell’azienda, specialmente nelle fasi iniziali o nei momenti di crisi.

Com’è composto il BEP? Quali variabili lo determinano?

Per calcolare il Break Even Point dobbiamo distinguere tra costi fissi, costi variabili e ricavi.

I costi fissi sono quelli che non cambiano al variare della quantità prodotta o venduta. Anche se produci zero, devi comunque sostenerli. Sono, ad esempio, l’affitto, gli stipendi amministrativi, le utenze fisse, l’assicurazione, le spese di manutenzione, i canoni di leasing o di software.

I costi variabili, invece, cambiano in base alla quantità prodotta. Più produci o vendi, più questi aumentano. Parliamo ad esempio delle materie prime, del packaging, delle commissioni di vendita, del trasporto legato ai singoli ordini, ecc.

I ricavi sono semplicemente ciò che l’azienda incassa dalla vendita dei suoi prodotti o servizi. Se vendi un prodotto a 10 euro, ogni unità venduta genera 10 euro di ricavo.

Come si calcola il Break Even Point?

La formula base per calcolare il punto di pareggio in unità vendute è questa:

BEP (in unità)=COSTI TOTALI/ (PREZZO DI VENDITA UNITARIO-COSTO VARIABILE UNITARIO)

La parte sotto la linea di frazione, cioè (Prezzo di vendita - Costo variabile), viene chiamata Margine di contribuzione unitario. Rappresenta quanto ogni unità venduta contribuisce alla copertura dei costi fissi.

Una volta che i costi fissi sono stati coperti grazie a questo margine, ogni unità venduta successiva inizierà a generare profitto.

Ecco un esempio pratico:

  • Prezzo di vendita per unità = 50€

  • Costo variabile per unità = 30€

  • Costi fissi totali mensili = 10.000€

Margine di contribuzione unitario = 50€ - 30€ = 20€

BEP= 10.000/20=500

Quindi l’azienda dovrà vendere 500 unità al mese solo per pareggiare i conti, senza ancora realizzare profitto. Dalla 501ª unità in poi, inizierà a guadagnare.

Formule per calcolare il Break Even Point:

Formula del Break Even Point (in unità):
Break Even Point = Costi fissi totali / (Prezzo di vendita unitario - Costo variabile unitario)

Margine di contribuzione unitario:
Margine di contribuzione = Prezzo di vendita unitario - Costo variabile unitario

Margine di contribuzione percentuale:
Margine di contribuzione percentuale = (Prezzo di vendita unitario - Costo variabile unitario) / Prezzo di vendita unitario

Formula del Break Even Point (in euro):
Break Even Point in euro = Costi fissi totali / Margine di contribuzione percentuale

Perché il Break Even è così importante nella pratica?

Il BEP serve per prendere decisioni strategiche. Ti aiuta a capire se un’idea imprenditoriale è sostenibile, a impostare correttamente il prezzo di vendita, a valutare l’impatto di un investimento o di un cambiamento nei costi.

Ad esempio, se un’azienda pensa di fare pubblicità per aumentare le vendite, ma quella campagna fa salire i costi fissi, il BEP si sposterà in avanti. Vuol dire che servirà vendere di più per arrivare al pareggio.

Oppure, se riesci a ridurre il costo delle materie prime, il margine di contribuzione per unità aumenta e quindi il BEP si abbassa: raggiungi il profitto più facilmente.

Limiti del Break Even Point

Pur essendo molto utile, il BEP ha dei limiti che vanno tenuti presenti:

  • Si basa su ipotesi semplificate (prezzi stabili, costi costanti, produzione uguale alle vendite), che nella realtà spesso non si verificano.

  • Non considera la stagionalità, l’elasticità della domanda, o l’effetto di sconti e promozioni.

  • È una fotografia statica, mentre la realtà aziendale è dinamica.

  • Vale soprattutto nel breve periodo.

Per questo motivo, il BEP è spesso integrato con altri strumenti come il budget, l’analisi di sensitività, o i piani economico-finanziari più complessi.

Conclusione

Il Break Even Point è uno strumento semplice ma potentissimo, che permette a chi gestisce un’azienda di capire il proprio punto di equilibrio economico. Non è solo un dato numerico: è una guida per prendere decisioni consapevoli, per impostare strategie realistiche e per mantenere il controllo della situazione economica.

In sintesi, sapere dove si trova il proprio punto di pareggio significa sapere dove si è, quanto manca per guadagnare, e quanto si può rischiare senza compromettere la sopravvivenza dell’impresa.