Definizione di Cash Flow:
Il cash flow (in italiano flusso di cassa) è l’ammontare netto di entrate e uscite di denaro liquido che un’azienda genera in un determinato periodo di tempo (mese, trimestre, anno).
In parole semplici: indica quanto denaro effettivo entra e quanto esce dall’impresa, evidenziando la capacità di un’azienda di generare liquidità per sostenere le proprie attività. Non va confuso con l’utile: un’azienda può avere un utile positivo ma cash flow negativo se, ad esempio, i ricavi sono “sulla carta” (crediti non ancora incassati) e i costi devono essere pagati subito.
Perché è importante il cash flow:
1. Liquidità immediata: misura la capacità di pagare fornitori, dipendenti, tasse e debiti.
2. Salute finanziaria: un cash flow positivo e costante indica che l’impresa ha equilibrio tra entrate e uscite.
3. Decisioni strategiche: serve per capire se investire, ridurre costi, richiedere finanziamenti o distribuire dividendi.
4. Valutazione aziendale: investitori e banche guardano il cash flow per valutare la sostenibilità e il valore di un’azienda.
Tipi di cash flow:
Il rendiconto finanziario (documento ufficiale che analizza i flussi di cassa) distingue tre categorie di cash flow:
1. Cash flow operativo (Operating Cash Flow)
Generato dall’attività principale dell’azienda (vendita prodotti, servizi). Indica se l’impresa è in grado di autosostenersi con la propria attività.
2. Cash flow da investimento (Investing Cash Flow)
Riguarda acquisti/vendite di beni durevoli o investimenti (macchinari, immobili, partecipazioni). Di solito negativo, perché indica spese per crescita futura.
3. Cash flow da finanziamento (Financing Cash Flow)
Riguarda i rapporti con azionisti e finanziatori (prestiti ricevuti/rimborsati, emissione di azioni, pagamento dividendi).
Come si calcola il cash flow
Ci sono due metodi principali:
1. Metodo diretto
Entrate effettive – Uscite effettive = Cash Flow
(più usato per piccole imprese o in analisi semplici).
Esempio:
Incassi da clienti: 100.000 €
Pagamenti a fornitori: 40.000 €
Stipendi e altre spese: 30.000 €
→ Cash flow = 100.000 – (40.000 + 30.000) = 30.000 €
2. Metodo indiretto
Utile netto + Costi non monetari (es. ammortamenti) ± variazioni di capitale circolante = Cash Flow operativo.
Questo è il metodo usato nei bilanci ufficiali.
Cash Flow vs Utile
Utile (profitto): risultato economico di un periodo (ricavi – costi), può includere valori non monetari (ammortamenti, accantonamenti, crediti non incassati).
Cash Flow: misura solo i flussi reali di denaro, quindi è più indicativo della sostenibilità finanziaria immediata.
Esempio:
Un’azienda vende a credito 50.000 € di prodotti.
Utile → +50.000 €
Cash flow → 0 € (finché non incassa).
Conclusione
Il cash flow è uno degli indicatori più importanti per valutare la solidità e la stabilità di un’impresa:
Se è positivo, l’azienda genera liquidità.
Se è negativo, consuma più denaro di quanto produce e potrebbe avere problemi a pagare i propri impegni.
Per questo viene usato da imprenditori, banche e investitori come uno strumento fondamentale per prendere decisioni.