Cloud computing e modelli di costo

Pubblicato il 1 ottobre 2025 alle ore 07:57
Cloud Computing e Modelli di Costo — Pagina Scolastica
Capitolo tecnologico

Cloud Computing e Modelli di Costo

Cos’è il cloud, quali modelli di servizio esistono e come si strutturano le diverse formule di pagamento.

Obiettivo: comprendere caratteristiche, modelli di servizio e le principali logiche di costo per scegliere la soluzione più adatta.

Il Cloud Computing permette di usare risorse IT (server, storage, database, software) tramite Internet, evitando l'acquisto e la gestione fisica di infrastrutture. Il cloud offre flessibilità, scalabilità e diverse opzioni di pagamento che lo rendono adatto a molte esigenze aziendali.

1. Modelli di servizio

I principali modelli “a strati” sono tre:

  • IaaS (Infrastructure as a Service): fornitura di risorse di base (macchine virtuali, storage, rete). L’utente gestisce sistemi operativi, middleware e applicazioni.
  • PaaS (Platform as a Service): ambiente di sviluppo e distribuzione (database, runtime, strumenti). L’utente si concentra sullo sviluppo delle applicazioni senza gestire l’infrastruttura sottostante.
  • SaaS (Software as a Service): applicazioni pronte all’uso accessibili via browser (es. Office 365, Google Workspace). Il provider gestisce tutto.

2. Modelli di deployment

Scelta dell’ambiente cloud in base a requisiti di sicurezza, controllo e costi:

  • Cloud pubblico: risorse condivise tra più clienti (multi-tenant) offerte da provider come AWS, Azure, Google Cloud.
  • Cloud privato: infrastruttura dedicata a un’unica organizzazione (on-premises o gestita da terzi).
  • Cloud ibrido: combinazione di pubblico e privato per bilanciare flessibilità e controllo.
  • Multi-cloud: uso di più provider per ridurre il rischio di lock-in e ottimizzare costi/prestazioni.

3. Modelli di costo

Il cloud offre varie formule di prezzo; la scelta impatta direttamente sul bilancio IT. Ecco i modelli principali:

Pay-as-you-go (a consumo)

Paghi in base all’uso reale: ore di calcolo, GB di storage, traffico di rete. È molto flessibile e ideale per carichi variabili o progetti sperimentali.

Subscription / Abbonamento

Tariffa fissa periodica (mensile/annuale). Tipica dei servizi SaaS e utile per prevedere costi ricorrenti.

Reserved / Prepaid

Prenoti risorse per un periodo (es. 1 o 3 anni) a prezzo scontato rispetto al pay-as-you-go. Conveniente per carichi stabili e budget prevedibile.

Spot / Auction-based

Risorse non garantite offerte a prezzi molto bassi (vantaggio: costo ridottissimo; svantaggio: interruzioni possibili). Ottimo per batch processing, analisi e workload tolleranti alle interruzioni.

Modello ibrido

Combinazione di più modelli: ad esempio risorse riservate per la base stabile e pay-as-you-go per i picchi stagionali.

Costi aggiuntivi tipici

  • Trasferimento dati (data egress): può generare spese significative se si spostano grossi volumi tra cloud o tra cloud e on-premises.
  • Servizi gestiti avanzati (DB gestiti, security, backup) che aggiungono costi ricorrenti.
  • Supporto e SLA premium: livelli di assistenza a pagamento.

4. Come calcolare e controllare i costi

Buone pratiche per gestire la spesa cloud:

  • Monitorare l’utilizzo con strumenti di billing e dashboard fornite dal provider;
  • Impostare alert per soglie di costo e politiche di autoscaling per evitare sprechi;
  • Usare istanze riservate per componenti stabili e spot per carichi elastici;
  • Ottimizzare storage (tiering, lifecycle policies) e ridurre trasferimenti dati non necessari;
  • Eseguire regolarmente un cloud cost assessment e rightsizing delle risorse.

5. Vantaggi economici e strategici

  • Riduzione dei costi iniziali (meno CapEx);
  • Velocità di deployment di nuovi servizi e sperimentazione;
  • Scalabilità per sostenere crescita e picchi di domanda;
  • Accesso a servizi avanzati (ML, analytics, serverless) senza grandi investimenti;
  • Migliore resilienza e disaster recovery gestiti dal provider.

6. Rischi e criticità

  • Lock-in: difficoltà a spostare carichi tra provider diversi;
  • Costi imprevedibili se non monitorati correttamente;
  • Questioni di sicurezza, conformità e localizzazione dei dati;
  • Necessità di competenze per gestire architetture cloud e ottimizzare i costi.
Conclusione
Il cloud offre opportunità strategiche (flessibilità, scalabilità, accesso a tecnologie avanzate) ma richiede una governance dei costi e delle architetture. Scegliere il giusto mix di modelli di costo è essenziale per ottenere benefici economici sostenibili.
🔎 Esempio pratico

Una startup sceglie pay-as-you-go per sviluppo e test, passa a reserved quando il carico produttivo si stabilizza e usa spot per i processi di data analytics notturni: così minimizza i costi e scala quando necessario.

7. Mini-checklist per decidere

  • Il carico è stabile o variabile? (stabile → reserved, variabile → pay-as-you-go/spot)
  • Hai requisiti di latenza o localizzazione dei dati?
  • Quanto prevedibile è il budget IT?
  • Hai competenze interne per ottimizzare e monitorare i costi?
Pagina creata come contenuto didattico in stile manuale scolastico. Buono studio!